Paradoxa, ANNO III – Numero 3 – Luglio/Settembre 2009

Il senso perduto della pena a cura di Francesco d’Agostino Il fascicolo 3/2009 di «Paradoxa», a cura di Francesco D’Agostino, riflette sul senso della pena nella società contemporanea a trent’anni dall’uscita di Perché punire di Vittorio Mathieu (20072), che ne firma l’editoriale. Nel contributo del curatore, il volume del filosofo torinese viene valorizzato per la sua capacità di formulare il quadro giuridico in una cornice metafisica, riportando il senso della pena alle origini dimenticate dalla scienza penale moderna. Senza trascurare il confronto con altre culture, come quella orientale analizzata nel contributo di Monateri, «Paradoxa» traccia così un percorso che dalla visione genuinamente metafisica della grecità conduce – con Saraceni – fino ai più problematici esiti applicativi odierni: ci s’interroga persino sulla possibilità di punire il cyborg e sulla definizione della colpa in riferimento alla confusione tra macchina e persona. Si profila un’evoluzione precisa che si muove tra due estremi. Da un lato, la concezione redistributiva tipica della cultura greca, che interpreta la pena come processo di distribuzione e punizione della colpevolezza. Dall’altro, la visione riabilitativa esemplificata nel diritto penale canonico, che legge la pena come restaurazione di un legame interrotto. Tra le due sembra collocarsi la riabilitazione che si svolge

Continua

Paradoxa, ANNO III – Numero 1 – Gennaio/Marzo 2009

Quando il capitale è la cultura a cura di Laura Paoletti Gli istituti e le fondazioni culturali possono svolgere una funzione insostituibile per il Paese: a patto che siano disposti a ripensarsi e a collaborare, al fine di intercettare le nuove esigenze della società. Quali sono le strategie per valorizzare al meglio il capitale culturale? Che cosa significa fare politica culturale? Cercando una riposta a questi interrogativi, il numero apre il filone di ricerca poi confluito nel fascicolo 4/2010 di «Paradoxa». Gli autori cercano di forzare lo schema che costringe a ragionare di cultura in termini di «beni culturali», di superare cioè l’idea che la assimila a un bene, a una cosa tra le cose. Di contro alla visione economicistica che per tanti anni ha affermato la proporzionalità diretta tra disponibilità di beni materiali e benessere, il capitale immateriale viene trattato come un fattore imprescindibile ma non scontato della vita sociale, economica e politica. Esso richiede condizioni e contesti favorevoli per proliferare. Proprio a questo scopo può risultare funzionale il dialogo messo a punto nel fascicolo. Rappresentanti di fondazioni culturali (anche dette operating) e fondazioni di origine bancaria (o grant-marking) si confrontano sul terreno comune dell’attività culturale, portando all’attenzione del

Continua

Paradoxa, ANNO II – Numero 4 – Ottobre/Dicembre 2008

paradoxa-2008-4-più-sani-più-malati

Più sani, più malati a cura di Maria T. Russo Che cos’è «malattia» oggi nel sentire comune? E la salute è una condizione di sanità psico-fisica o una diffusa percezione di benessere? Il numero 4/2008 di «Paradoxa» riflette sugli attuali modelli di medicina e sul labile confine tra il giusto «prendersi cura» e la medicalizzazione forzata dell’esistenza. Come i contributi suggeriscono, affannarsi per la salute non è necessariamente indice di un atteggiamento sano. Si tratta il più delle volte di una rischiosa distorsione, dalla quale non sono immuni i medici che, dimenticando il giuramento di Ippocrate, trasformano il loro mestiere in professione. Due sono i principi bioetico-deontologici che il giuramento veicola: l’impegno del medico ad autolimitare i propri poteri, la difesa della vita umana. Questi principi sono ancora attuali? Nel rispondere alla questione, gli autori offrono sia un’analisi degli aspetti tecnico-metodologici, sia una riflessione teorica sullo slittamento avvenuto nell’era della tecnocrazia: da un quadro relazionale a una nozione individualistica e industrializzata della medicina, dalla cura dell’uomo all’inseguimento di sempre nuove risorse tecnologiche; o ancora, dalla salute come stato di forma che consente di svolgere le normali attività alla salute come condizione di benessere psicologico da preservare a tutti i costi.

Continua

Paradoxa, ANNO II – Numero 3 – Luglio/Settembre 2008

paradoxa-2008-3-sinistra-e-destra

Sinistra e Destra allo specchio a cura di Giuseppe Parlato e Stefano De Luca «Destra e sinistra. Ancora queste le categorie del politico» è il titolo del seminario svoltosi il 13 marzo 2008 presso la Fondazione Nova Spes. Ne è scaturito il fascicolo 3/2008 di «Paradoxa», a cura di Giuseppe Parlato e Stefano De Luca. Il numero affronta un tema tanto attuale quanto, per certi versi, scontato. E tuttavia la riflessione, condotta non già nell’idea di risolvere problemi, ma di fare un punto della situazione alla luce dei cambiamenti degli ultimi anni, contribuisce a quel lavoro pre-politico che solo libera dalle barriere ideologiche e dalla sindrome dei «mali assoluti». Nella sezione «a due voci» si confrontano L. Lanna e G. Pasquino, squadernando le categorie costitutive dell’immaginario politico, rispettivamente, di destra e di sinistra. Un approccio diverso è applicato da D. Cofrancesco, il quale sceglie di offrire una definizione per metafore. La «e» frapposta tra i due termini, ci si domanda infine, descrive davvero una dicotomia, quale quella di cui narra la storia S. De Luca? Dai contributi di G. Tassani e F. Nobili emergerebbe una risposta univoca. Non è possibile comprimere il giudizio storico nella polarità destra/sinistra: lo testimonia la

Continua

AA.VV., Determinismo e complessità, a cura di F. T. Arecchi, Roma, Armando, 2000, pp 238

2000-determinismo-e-complessità

Partecipanti V. Balzani, C. Becchi, C. Bernardi, S. Bonometto, M. Bossa, G. Casati, G. Del Re, L. Donà Delle Rose, E. Garaci, G. Geraci, L. Iannotta, S. Invernizzi, V. Mathieu, B. Nicolescu, G. Prodi, G. Puppi, J. J. Sanguineti, G. Tanzella Nitti, G. Trautteur. Comitato Scientifico T. Arecchi, P. Blasi, G. Brenci, N. Dallaporta, F. Facchini, R. Ferro, L. Paoletti, G. Prosperi, P. Tundo In questo volume le nozioni di determinismo e complessità vengono trattate all’interno delle diverse scienze (fisica, biologia, chimica, matematica, antropologia) e nelle connessioni con altri temi-chiave nella comprensione della natura e dell’uomo, quali il nesso causale e il finalismo. Dal confronto di diverse prospettive emerge la difficoltà e la necessità del dialogo di specialisti di ambiti diversi sui rispettivi strumenti di comprensione del reale. Saggi di V. Mathieu, G. Prosperi, T. F. Arecchi, V. Balzani, B. Nicolescu, R. Ferro, F. Facchini, P. Tundo, S.Galvan.

Continua

AA.VV., Globalizzazione e particolarità, a cura di L. Paoletti e S. Zamagni

Il fenomeno della globalizzazione è qui trattato a tutto tondo, dagli aspetti strettamente monetari e finanziari a quelli politici e culturali, dalle nuove affermazioni di identità che conseguono alla sempre maggiore integrazione, alle sfide che i nuovi processi propongono alla riflessione etica. Saggi di: E. Agazzi, A Benedetti,M. Ceruti,A.Fazio, J. G. Koorevaar, R. Lubbers, A. Martino, V. Mathieu, F. McHugh,L.Paoletti, A. Rigobello, V. Tanzi, P. Valenza, S.Zamagni, G. Zampaglione. Fascicolo Globalizzazione e particolarità

Continua

AA.VV., Conflitto e mercato. Il mercato: regola o detonatore dei conflitti?… a cura di A. Massarenti, «Etica ed economia», V/2003 1 e 2

2003 - Etica ed economia

Conflitto e mercato. Il mercato: regola o detonatore dei conflitti? Analisi tipologiche, ricostruzioni storiche, prospettive Il numero monografico della Rivista «Etica ed economia» pubblica gli atti del convegno Il mercato regola o detonatore dei conflitti? Analisi tipologiche, ricostruzioni storiche, prospettive , svoltosi a Roma l’8 novembre 2003.

Continua

AA.VV., Il bene cultura. Il male scuola, a cura di L. Lepri, Roma, Armando, 1999, pp. 240

1999 - Il bene cultura. Il male scuola

E. Agazzi, G. Bertagna, H. C. A. Chang, P. Farenga, I. Illich, M. Laeng, L. Lepri, R. Lizzi, C. Montedoro, E. Morin, M. T. Moscato, M. Pellerey, A. Rigobello, A. V. Zani Il titolo Il bene cultura. Il male scuola, è una intenzionale provocazione che suggerisce l’interrogativo: perché la scuola? Con esso si sottintende che la scuola debba “dar ragione” di se stessa in una misura molto più impegnativa che non sia la semplice ricognizione di certe condizioni fattuali e che si nutrono dubbi circa il suo senso, il suo valore, la sua funzione. All’inizio del volume alcuni contributi che scavano in questo perché rispondono con proposte articolate ed argomentate. Si passa poi all’analisi di che cosa si deve o si può insegnare, in base a quali obiettivi, finalità e criteri. Nella parte conclusiva ci si ricolloca nell’attualità della scuola esistente per illustrare esperienze di interazione con altri soggetti e proposte volte ad un complessivo miglioramento dell’istruzione.

Continua

L. PAOLETTI, Uomo e tempo. Saggio di antropologia filosofica, Roma, Armando, 1999, pp. 205

1999 - Uomo e tempo. Saggio di antropologia filosofica

Il volume intende proporre una riflessione antropologica in quanto analisi del modo d’essere dell’uomo come realtà che esiste in un modo peculiare. Nel saggio tale peculiarità è studiata in rapporto al tempo, accogliendo quanto il pensiero occidentale (da Agostino a Bergson a Heidegger) ha approfondito, ma sviluppandolo attraverso un’analisi fenomenologica del modo umano di esistere, da parte dell’uomo, come “animale che indugia”. Questo concetto stesso di indugio o di attesa implica un trascendimento del tempo e, insieme, un’accettazione inevitabile della temporalità.

Continua

AA.VV., Identità culturale e valori universali: Comenio e Vico, a cura di L. Lepri, Roma, Armando, 1998, pp. 128

1998 - Identità culturale e valori universali

F. Botturi, V. Mathieu, L. Lepri, L. Paoletti, J. Peskova, Z. Pinc, A. Rigobello L’interdipendenza di tipo tecnologico, economico, ecologico, acuisce il conflitto tra “universalismo” e “particolarismo”, conflitto che, per essere superato, necessita di una formazione radicata in una forte identità culturale ma capace, anche, di aprirsi a valori umani universalmente condivisibili. Se rivolgiamo uno sguardo all’indietro, nel tentativo di cogliere tale identità nella pregnante potenzialità del suo processo, incontriamo in Comenio e in Vico e nel loro comune sentire nei confronti di Cartesio, il futuro di quella modernità che è oggi, il nostro passato

Continua