Danilo Breschi – DEL NOCE E LA SECOLARIZZAZIONE. PREGI E DIFETTI DI UN’INTERPRETAZIONE
(Estratto da Paradoxa 3/2025) Cristianesimo ed Europa. Potremmo riformulare in tal modo il binomio proposto da Novalis sin dal titolo di un suo celebre saggio scritto nel 1799. Era l’autunno, di quell’anno ma anche di un’intera civiltà. Iniziava l’età del progressismo. Prima a velocità contenuta, poi accelerata, infine sfrenata. È così che potremmo rileggere l’interpretazione transpolitica della storia contemporanea elaborata da Augusto Del Noce. All’interno del binomio Cristianesimo-Europa se ne racchiude un altro, tradizione-innovazione, che di fatto è una contraddizione in termini o quanto meno una coppia di opposti, riflessa sul piano filosofico e politico dalla contrapposizione fra tradizionalisti e progressisti. Ma procediamo con ordine, sviluppando alcune riflessioni innescate dalla lettura di un testo originariamente presentato da Del Noce come relazione nell’ambito di un convegno di studi del Comitato cattolico docenti universitari tenutosi a Roma nel maggio del 1969. È ancora oggi un valido punto di partenza per comprendere la genesi storica e culturale della società europea contemporanea. La storia è un processo continuo che si svolge a tappe. L’esito di ciascuna di esse si palesa pienamente a distanza di tempo. Solo allora, insegnava Hegel, la filosofia può sorvolare e decifrare la genealogia del fenomeno prodottosi fra una tappa e l’altra,




