Convegno – Conflitto e identità. Confini dell’identità – Conflitto delle differenze

Roma, 16 Luglio 2003, ore 19,00 Fondazione Nova Spes – Via Piemonte 127 Omnis determinatio est negatio: se l’identità non è semplicemente data, ma è il risultato di un’attività identificante da cui viene tracciato un confine, allora il conflitto non si aggiunge ad essa come un evento accidentale, ma le inerisce come sua possibilità essenziale. Ogni confine, infatti, per il fatto stesso di separare interno ed esterno, proprio ed estraneo, li mette in relazione e con ciò apre alla possibilità della minaccia e della difesa, rendendo l’identità precaria per definizione. Di qui i tentativi di decostruzione, che hanno caratterizzato tutto il pensiero del Novecento, sia sul versante analitico sia su quello continentale, e hanno estenuato la cartesiana «certezza di sé» fino al punto da revocare in dubbio la possibilità di riferirsi ad una identità personale. Fino a suscitare l’impressione che il concetto stesso di identità fosse ormai obsoleto. E, tuttavia, l’esplosione di una serie di conflitti etnici, politici, religiosi, che stanno drammaticamente segnando la nostra epoca e che sembrano tutti appellarsi a un’identità da rivendicare a costo della violenza, costringe a riproporre con forza il problema. Nell’atto con cui si pretende di sbarazzarsi frettolosamente dell’identità in favore delle differenze non

Continua

Convegno – Conflitto e mercato. Il mercato: regola o detonatore dei conflitti?

Analisi tipologiche, ricostruzioni storiche, prospettive Roma, 8 Novembre 2003 Hotel Nazionale, P.zza Montecitorio 131 È lo spirito del commercio che non può convivere con la guerra (I. Kant) Il denaro appare come causa, strumento e fine di molti conflitti. Qualcuno direbbe: di tutti. Ma, forse, come suggerisce Kant, quella particolare forma di conflitto che è la competizione economica implica già un’importante presa di distanza dalla violenza della guerra. Nasce dunque l’esigenza di una riflessione senza moralismi sul mercato come luogo fondamentale del conflitto e della sua gestione, per tentare di rispondere ad interrogativi che si fanno sempre più urgenti: quali sono la natura e le forme del conflitto-competizione nel mercato? Che ne è della competizione nell’epoca della globalizzazione? E quali le differenze tra la competizione di ieri e l’odierna competizione posizionale? Le trasformazioni del mercato implicano un ripensamento dell’idea stessa di democrazia? E cosa cambia, in un conflitto, quando esso verte su almeno un denominatore di valore condiviso? Dal conflitto alla competizione Globalizzazione e nuove forme di competizione Conflitti di interesse e conflitti di identità CON IL PATROCINIO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO Il conflitto è struttura del mercato: l’interazione tra interessi particolari alimenta in maniera continua il conflitto tra gli

Continua

Convegno – Conflitto e Immagine. Il conflitto tra narrazione e media: Dissoluzione dell’autore conflitti?

Roma, 26-27 novembre 2003 Palazzo de Carolis, Sala Minerva – Via del Corso, 307 La pittura non è fatta per decorare gli appartamenti. È uno strumento di guerra offensiva e difensiva contro il nemico (P. Picasso) I testi fondativi della nostra civiltà, la Genesi, l’Iliade, l’Odissea, attestano che l’intreccio di base di ogni narrazione è lo stesso intreccio che lega i contendenti in un conflitto: tra uomo e Dio, tra fratelli, tra nemici. È il conflitto, che costituisce come realtà l’umano, che si offre come materiale di narrazione reiterata e di simbolizzazione permanente? Sono le narrazioni e le simbolizzazioni che ci guidano alla comprensione di noi stessi e degli altri, imponendo il conflitto come chiave indispensabile di lettura di ciò che siamo? Che ruolo ha la rappresentazione nell’innesco dei conflitti, nella loro amplificazione e magari nella gestione costruttiva dei medesimi? Quali sono gli elementi caratteristici del linguaggio del conflitto, in particolare quando si tratti di un conflitto linguistico per eccellenza come quello politico? Tutto è favola, ha teorizzato Nietzsche: e questo può voler dire che le lotte che noi crediamo di cogliere nel reale sono appunto favola, modi del nostro pensare che possiamo leggere nel loro terribile potere e nelle

Continua

AA.VV., Conflitto e mercato. Il mercato: regola o detonatore dei conflitti?… a cura di A. Massarenti, «Etica ed economia», V/2003 1 e 2

2003 - Etica ed economia

Conflitto e mercato. Il mercato: regola o detonatore dei conflitti? Analisi tipologiche, ricostruzioni storiche, prospettive Il numero monografico della Rivista «Etica ed economia» pubblica gli atti del convegno Il mercato regola o detonatore dei conflitti? Analisi tipologiche, ricostruzioni storiche, prospettive , svoltosi a Roma l’8 novembre 2003.

Continua

AA.VV., Conflitto e narrazione. Omero, i mass media e il racconto della guerra, a cura di V. Mathieu, Bologna, Il Mulino, 2006 pp. 244

2006 - Conflitto e narrazione

A. Abruzzese, F. Battistelli, U. Curi, C. Jean, E. Manca, V. Mathieu, R. Rega, A. Scurati Vincolati reciprocamente da diversi legami, conflitto e narrazione costituiscono un intreccio difficile da dipanare: da un lato, infatti, la guerra va interpretata come una forma peculiare della comunicazione, piuttosto che come una sua interruzione; e lungi dal poter essere considerato un mero strumento di pace, il dialogo tra soggetti è anzitutto un’occasione di scontro. Le armi, dunque, sono anche parole, e le parole armi. Analizzando come il conflitto sia la trama originaria di ogni narrazione, e come d’altro canto ogni guerra venga inevitabilmente accompagnata da tentativi di reiscrizione in un racconto sensato, il volume propone la necessità di non occultare tale intreccio. La società della comunicazione di massa, infatti, non fa che accentuarne la rilevanza, esponendosi ancora più gravemente al rischio di letture ingenue e dai potenziali effetti esplosivi.

Continua

Paradoxa, ANNO I – Numero 1 – Gennaio/Marzo 2007

paradoxa-2007-1-conflitto-e-identita

Conflitto e identità a cura di Laura Paoletti «Paradoxa ritiene che un pubblico a cui rivolgersi esista. Pensa, in particolare, a coloro che fondano la propria identità su ben sviluppate certezze, e tuttavia convivono volentieri con la portata delle proprie domande». Con queste parole, dall’Editoriale della Direttrice Laura Paoletti, «Paradoxa» dà il via nel 2007 alla propria storia. La scelta del tema non è casuale. Proprio sulle possibili declinazioni del conflitto la Fondazione Nova Spes è andata riflettendo negli anni, nel corso di incontri e convegni: conflitto e immagine, conflitto e mercato, conflitto e regole, conflitto e vita, e ancora, conflitto e identità – il binomio che figura, appunto, nel titolo del primo fascicolo. Si potrebbero applicare alla storia e alla vocazione stessa di «Paradoxa», allora, le riflessioni introduttive svolte nel numero 1/2007 dal filosofo Vittorio Mathieu, Direttore Responsabile della rivista. Il conflitto non è di per sé distruttivo, perché per costruire la propria identità è necessario essere riconosciuti e riconoscere. Come mostrano i casi di competizione, e come rivela una lunga tradizione di pensiero filosofico e di concreti esempi storici, le tensioni dei conflitti possono essere molto proficue se governate da opportune regole. Su questo presupposto, di cui «Paradoxa»

Continua