Paradoxa, ANNO VIII – Numero 4 – Ottobre/Dicembre 2014

Dalla quantità al merito
Una proposta per valutare gli istituti culturali
A cura di Stefano Zamagni

Viviamo in una congiuntura storica in cui, complici una crisi finanziaria quasi decennale e una crescente instabilità sociale, ottimizzare le risorse è una necessità imprescindibile; e lo è, di conseguenza, valutare al meglio le prestazioni dei soggetti cui sono destinate. Gli istituti culturali non fanno eccezione. Il fascicolo di Paradoxa 4/2014, Dalla quantità al merito, attraverso le pagine introduttive del curatore Stefano Zamagni, dà voce a una questione ormai ineludibile: in un’epoca che richiede di ottimizzare le risorse disponibili ed esige pertanto la quantificazione in ordine ai risultati prodotti, attribuire un metro di valore anche alla cultura (agli istituti che la promuovono, alla ricerca di coloro che vi partecipano, alle iniziative tese a diffonderla) sembrerebbe, in modo paradossale, l’unica via per tutelarla. Ma è davvero possibile “misurare la cultura”? Senza sottacere le difficoltà teoriche relative a tale interrogativo di fondo, il lavoro delle due autrici Battistoni e Pedrini muove da questo punto per proporre una batteria di indicatori di valutazione per gli istituti culturali, che intende essere uno strumento utile tanto per i decisori, quanto per gli istituti stessi che vogliano impegnarsi in un serio processo di autovalutazione.

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