Marco Zaganella – OLTRE L’ULTIMA FRONTIERA

Nel XX secolo i destini di Europa e Stati Uniti si sono a più riprese “incrociati”, per riprendere una definizione di Giuseppe Mammarella. A rendere possibile questo legame, che ha configurato l‘Occidente nella sua attuale forma, non è stata solo la presenza di un nemico percepito come “comune”, ma anche la condivisione di affinità ideologiche, culturali e interessi economici. In sostanza, se guardiamo alla storia del Novecento, non possiamo che concordare sul fatto che l’alleanza tra Europa e Stati Uniti fosse “inevitabile”. Ma con i piedi ormai dentro il nuovo secolo e con i processi di globalizzazione che rimescolano le identità culturali e sconvolgono le relazioni economiche, quello che dobbiamo chiederci è: ciò che è valso per ieri, lo sarà anche per domani? Lo stesso Vittorio Emanuele Parsi teme di no, e probabilmente sostiene la tesi dell’«alleanza inevitabile»  per esorcizzare una prospettiva che abbandonerebbe i singoli Stati europei – incapaci di armonizzare i reciproci interessi all’interno di un’Unione che assuma le forme di un serio soggetto politico – alla mercè dei giganti geopolitici del XXI secolo. Esistono tre ordini di considerazione per ritenere che nel prossimo futuro le relazioni transatlantiche «may not be inevitabile» – come afferma Cox. Tutti hanno

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