L. PAOLETTI, Unità della Persona, Roma 1983, pp.68

1983 - Unità della persona

Di contro all’angustia di orizzonti che mortificano la Unità della Personacomplessità dell’uomo, la tematica della persona si ripropone come risposta all’esigenza di ricomposizione espressa dall’attuale squilibrio. L’unità si presenta pertanto come principio unificante e, in alternativa al monismo riduttivo e al dualismo dissociante, come struttura ontologica della persona.

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Nuovi Studi Politici, ANNO XXXV – III Serie – Gennaio-Giugno 2005 n. 1/2

Nuovi studi politici 2005-1

Il presente numero della rivista segnala immediatamente la propria novità con un cambiamento di veste grafica. In effetti, la nuova serie inaugura la guida del trimestrale da parte della fondazione Nova Spes che ha accolto l’invito del direttore Francesco D’Agostino ad assumerne la responsabilità scientifica. Con la progressività richiesta, vuoi da un fisiologico periodo di rodaggio, vuoi dalla discrezione nei confronti dello storico periodico di così illustri fondatori, nonché dei suoi lettori, la rivista diventerà l’organo di Nova Spes. Che non si interessa specificatamente di «studi politici» ma che una finalità politica in senso proprio la persegue senz’altro. Il senso proprio pensato da Aristotele, per intenderci, che riteneva la politica una «virtù», cioè una disposizione acquisita (o abito) che diviene una seconda natura e come tale aiuta gli individui a raggiungere i loro scopi naturali. La questione dalla continuità, dunque, ma anche quella di un rinvigorimento che al «nuovo» è affidato, vengono assicurati dal nostro guardare la politica come una teoria che, in quanto tale, non si limita a cercare i mezzi per raggiungere scopi che già si hanno, bensì si propone di riflettere sugli scopi stessi che è bene proporsi. Già in questo numero si troverà un articolo che

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Una filosofa contro la noia

Una filosofa contro la noia di Giancarlo Perna (Il Giornale 25.01.03) Ci stiamo ancora studiando, quando chiedo alla professoressa Laura Paoletti: “Come debbo chiamarla, filosofo o filosofa?”. Paoletti ha la cattedra di Filosofia italiana all’università “Roma 3” e i suoi colleghi la descrivono agguerrita. Io la trovo molto graziosa vestita di nero, dietro lo scrittoio del suo studio color latte. Sarà sulla quara-cinquantina. Voce toscana, piacevole. Graziosa, già detto. Una traccia di rossetto, un velo di cipria, curata. Il nero è elegante, ma fa anche bistrot, esistenzialismo, quelle cose lì. Le dona. Mi scruta, ironica. Abituata a soppesare e comandare, direi. Infatti porta i pantaloni, a parte che sono comodi. Sì, ma anche il golfino con le maniche traforate. Dai buchini occhieggiano le braccia nude. E dài che lo sai, le donne sono donne. Ricordarsi di chiederle perché non ha quadri alle pareti. Né soprammobili. Solo un vaso di fiori bianchi, nella stanza bianca. Una semplicità così studiata, da osso duro. Sembra di stare in una rivista chic di Park Avenue. Invece, è Nova Spes, fondazione cattolica, palazzo liberty nel centro di Roma. Un trust di filosofi e scienziati. Pigliano un tema controverso, clonazione o guerra in Iraq, e ci

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