Convegno – Conflitto e regole: Possiamo non dirci cristiani?

29-30 ottobre 2004, Roma LUMSA – Aula Magna – Borgo Sant’Angelo, 13 La storia ci insegna che gli uomini e le nazioni si comportano più saggiamente una volta che hanno esaurito tutte le alternative (A. Eban) Le regole servono a definire lo spazio del gioco. Che ci siano regole del gioco, di per sé non garantisce che il gioco non sia cruento e neppure caratterizza il gioco come razionale. Tanto che violare le regole può dare dei vantaggi: sul piano strategico Pearl Harbour può essere più razionale che una dichiarazione di guerra per via diplomatica. Quando invece si assumano le parti in contesa come integrate in un tutto al quale sono funzionali nella loro diversità, razionale è far sì che la loro integrità non sia messa in pericolo dalla lotta. Dalla teoria di Montesquieu dell’equilibrio dei poteri, alle costituzioni nazionali e sovranazionali – come la redigenda costituzione europea –, al diritto internazionale con la creazione di specifici organismi di tutela, definire le regole significa definire spazi e ruoli nei processi decisionali capaci di rispondere senza prevaricazioni a bisogni o diritti primari. Crescendo il numero dei giocatori cresce anche il numero degli arbitri, secondo la logica di una buona gestione del

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Convegno – Conflitto e mercato: Verso un’economia del conflitto?

Forme e gestione dei conflitti nelle società complesse 26 maggio 2004, Roma LUMSA – Aula Magna – Borgo Sant’Angelo, 13 Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Si moltiplicano gli studi sulle patologie interne al capitalismo e sempre più sembra legittimo parlare di un’economia del conflitto, così come si parla di economia di guerra: errore di prospettiva di uno sguardo direttamente coinvolto in ciò che osserva, o mutamento effettivo nel tessuto dei rapporti socio-economici? La tesi «conflittocentrica» privilegia una considerazione sincronica eccessivamente attenta alle iperboli mediatiche o misura davvero il livello attuale dello scontro economico-sociale su quello raggiunto nel passato prossimo della Guerra Fredda? Da Marx a Weber, da Simmel a Luhmann, pensare il conflitto significa costruire una teoria della società: è dunque a questo livello che il problema deve essere affrontato, così da poter distinguere il «conflitto» dalle nozioni correlate di «concorrenza» e di «competizione», con le quali spesso viene identificato e forse confuso. E se, lungi dal rappresentare un fenomeno patologico, il conflitto fosse elemento interno alla nuova fisiologia propria di ogni assetto societario che abbia superato una determinata soglia critica? E se il conflitto non fosse semplicemente alternativo alla cooperazione? Domande teoriche, certo, ma non

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AA.VV., Globalizzazione e particolarità, a cura di L. Paoletti e S. Zamagni

Il fenomeno della globalizzazione è qui trattato a tutto tondo, dagli aspetti strettamente monetari e finanziari a quelli politici e culturali, dalle nuove affermazioni di identità che conseguono alla sempre maggiore integrazione, alle sfide che i nuovi processi propongono alla riflessione etica. Saggi di: E. Agazzi, A Benedetti,M. Ceruti,A.Fazio, J. G. Koorevaar, R. Lubbers, A. Martino, V. Mathieu, F. McHugh,L.Paoletti, A. Rigobello, V. Tanzi, P. Valenza, S.Zamagni, G. Zampaglione. Fascicolo Globalizzazione e particolarità

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L. PAOLETTI, Uomo e tempo. Saggio di antropologia filosofica, Roma, Armando, 1999, pp. 205

1999 - Uomo e tempo. Saggio di antropologia filosofica

Il volume intende proporre una riflessione antropologica in quanto analisi del modo d’essere dell’uomo come realtà che esiste in un modo peculiare. Nel saggio tale peculiarità è studiata in rapporto al tempo, accogliendo quanto il pensiero occidentale (da Agostino a Bergson a Heidegger) ha approfondito, ma sviluppandolo attraverso un’analisi fenomenologica del modo umano di esistere, da parte dell’uomo, come “animale che indugia”. Questo concetto stesso di indugio o di attesa implica un trascendimento del tempo e, insieme, un’accettazione inevitabile della temporalità.

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AA.VV., Identità culturale e valori universali: Comenio e Vico, a cura di L. Lepri, Roma, Armando, 1998, pp. 128

1998 - Identità culturale e valori universali

F. Botturi, V. Mathieu, L. Lepri, L. Paoletti, J. Peskova, Z. Pinc, A. Rigobello L’interdipendenza di tipo tecnologico, economico, ecologico, acuisce il conflitto tra “universalismo” e “particolarismo”, conflitto che, per essere superato, necessita di una formazione radicata in una forte identità culturale ma capace, anche, di aprirsi a valori umani universalmente condivisibili. Se rivolgiamo uno sguardo all’indietro, nel tentativo di cogliere tale identità nella pregnante potenzialità del suo processo, incontriamo in Comenio e in Vico e nel loro comune sentire nei confronti di Cartesio, il futuro di quella modernità che è oggi, il nostro passato

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AA.VV., Il problema della fedeltà ermeneutica…, a cura di V. Mathieu e L. Paoletti, Roma, Armando, 1998, pp. 351

1998 - Il problema della fedeltà ermeneutica

Il problema della fedeltà ermeneutica. Nell’arte, nel diritto e nella cura dell’anima. B. Callieri, F. D’Agostino, A. Gaston, S. Givone, A. Lambertino, G. Levi, V. Mathieu, M. M. Olivetti, L. Paoletti, U. Perone, A. Poma, G. Riconda, R. Sacco, J. Strangas, W. Welsch, R. Wiehl, G. Zaccaria I contributi e la discussione fra specialisti di diverse discipline sull’interpretazione nell’estetica, nel diritto e in psichiatria e psicoanalisi, raccolti in questo volume, illustrano come in tutte le attività interpretative sia impegnata la persona nella sua interezza. Nella pluralità delle prospettive emerge il carattere ontologico dell’interpretazione: l’interpretazione fa i conti con un’ulteriorità del senso, mai del tutto posseduto ma ricercato e sperato.

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AA.VV.,V. MATHIEU, L. PAOLETTI, Interpretazione dell’uomo globale, Roma 1994, pp. 196

1994 - Interpretazione dell'uomo globale

Immersa nei ritmi frenetici dell’evoluzione culturale che caratterizzano la società contemporanea, la riflessione sull’uomo e sulla sua “essenza” diviene indispensabile a completamento di un quadro altrimenti connotato dal farsi sempre più specialistico del sapere. Di qui nasce l’esigenza di subordinare le nozioni acquisite dalle varie discipline ad un ambito di competenza filosofica che ne ricerchi la globalità riconducendole a quel fine che è lo sviluppo di tutto l’uomo.

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AA.VV., L’identità in conflitto dell’ Europa. Cristianesimo, laicità, laicismo, a cura di L. Paoletti, Bologna, Il Mulino, 2005 pp. 224

2005 - L'identità in conflitto dell'Europa

S. Belardinelli, G. Dallatorre, J-D. Durand, P. Donati, N. Lobkowicz, V. Mathieu, V. E. Parsi, R. A. Sirico Il problema dell’identità religiosa dell’Europa può e deve essere affrontato in una prospettiva non condizionata dalle contingenze del dibattito politico e soprattutto da pregiudizi ideologici. Alla posizione semplicistica di chi si affanni a tener ben distinto ciò che è cristiano da ciò che non lo è, questo volume oppone un’ipotesi di lavoro: il riconoscimento di una conflittualità strutturale, ma feconda e non distruttiva, tra cristianesimo e laicità è un presupposto fondamentale per la costruzione del futuro del vecchio continente. Gli studi raccolti nella prima parte del libro mettono in evidenza, da un punto di vista storico-descrittivo, come il termine “laicità” assuma diversi significati in differenti contesti culturali, quali quello italiano, tedesco, francese e statunitense. Nella seconda parte invece, a livello più teorico-sistematico, si sottolinea come il rapporto tra Stato e Chiesa (o Chiese) non sia necessariamente di reciproca esclusione: il cristianesimo ha svolto, e può ancora svolgere, una funzione tanto più rilevante per la società quanto più interagisce, secondo la sua tradizione più autentica, con una sfera pubblica riconosciuta nella sua piena autonomia.

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L. PAOLETTI, Ermeneutica delle condizioni umane, Roma 1990, pp. 222

1990 - Ermeneutica delle condizioni umane

Vi sono dei tratti caratteristici che pervadono la vita di tutti, venendo vissuti, di volta in volta, da ciascuno in modo personale. Sono le condizioni umane, le situazioni individuali e irripetibili in cui ciascuna persona si trova a vivere in ciascun momento della sua vita, ed è in esse che si realizza la compresenza di universale e individuale che tante volte la filosofia ha cercato. In quest’ottica i rapporti con l’altro divengono costitutivi, concorrendo l’alterità dell’altro a realizzare la propria individualità.

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