Paradoxa, ANNO VI – Numero 4 – Ottobre/Dicembre 2012

Eutopia A cura di Vittorio Emanuele Parsi La crisi dell’euro altro non è che la manifestazione più drammatica della crisi politica dell’Unione Europea. Viene meno l’uguaglianza tra gli Stati membri – come attestato dagli sviluppi più recenti in tema di politica finanziaria – rinascono spinte regressive a livello nazionale, e si fa sempre più sfumata e controversa la frontiera, paradossale, di quel «non luogo» (P. Valenza) in cui l’Europa consiste. È necessario, oggi, ravvivare la memoria del principio che anima l’Unione, perché essa non si dissolva in «utopia». A questo scopo ambizioso vogliono contribuire gli autori di «Paradoxa» 4/2012, curato da Vittorio Emanuele Parsi. I saggi si raccolgono intorno a due fuochi principali. Anzitutto, la necessità dell’esistenza dell’Europa, su cui tutti gli autori unanimemente convergono; in secondo luogo, la necessità di una sua riforma. E come in ogni opera di riforma, concettuale e no, sono ben presenti, accanto alla meta, gli ostacoli che si frappongono al suo raggiungimento. Il più arduo è forse proprio il rischio della deriva tecnocratica, di cui D. Fisichella ricostruisce le origini. Altre problematicità sono individuate nell’assenza di una politica estera coesa, nella messa a punto di un welfare calibrato, nell’integrazione, nel recupero della vocazione mediterranea

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AA.VV., L’identità in conflitto dell’ Europa. Cristianesimo, laicità, laicismo, a cura di L. Paoletti, Bologna, Il Mulino, 2005 pp. 224

2005 - L'identità in conflitto dell'Europa

S. Belardinelli, G. Dallatorre, J-D. Durand, P. Donati, N. Lobkowicz, V. Mathieu, V. E. Parsi, R. A. Sirico Il problema dell’identità religiosa dell’Europa può e deve essere affrontato in una prospettiva non condizionata dalle contingenze del dibattito politico e soprattutto da pregiudizi ideologici. Alla posizione semplicistica di chi si affanni a tener ben distinto ciò che è cristiano da ciò che non lo è, questo volume oppone un’ipotesi di lavoro: il riconoscimento di una conflittualità strutturale, ma feconda e non distruttiva, tra cristianesimo e laicità è un presupposto fondamentale per la costruzione del futuro del vecchio continente. Gli studi raccolti nella prima parte del libro mettono in evidenza, da un punto di vista storico-descrittivo, come il termine “laicità” assuma diversi significati in differenti contesti culturali, quali quello italiano, tedesco, francese e statunitense. Nella seconda parte invece, a livello più teorico-sistematico, si sottolinea come il rapporto tra Stato e Chiesa (o Chiese) non sia necessariamente di reciproca esclusione: il cristianesimo ha svolto, e può ancora svolgere, una funzione tanto più rilevante per la società quanto più interagisce, secondo la sua tradizione più autentica, con una sfera pubblica riconosciuta nella sua piena autonomia.

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AA.VV., What Markets Can and Cannot Do: the Problem…, edited by Milan Sojka and Stefano Zamagni, Roma 1992, pp. 186

1992 - What markets can and cannot do

What Markets Can and Cannot Do: the Problem of Economic Transition in Central Eastern European Countries V. Barta, V. Benacek, L. Campiglio, B. Gui, R. Palous, P. Mertlik, L. Mlcoch, I. Musu, M. Sojka, S. Zamagni Il volume raccoglie il materiale elaborato in occasione del seminario tenutosi a Praga il 6-7 marzo 1992. In esso sono presenti i contributi di riflessione inerenti alla questione dello sviluppo economico, particolarmente problematico nei paesi dell’est. In sostanza si è inteso proporre una nuova modalità di sviluppo caratterizzata da un effettivo collegamento tra i mercati e le istituzioni sociali onde raggiungere obiettivi di efficienza economica senza pregiudicare i fini di democrazia, giustizia e dignità umana.

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